martedì 15 novembre 2011

ENRICO ACCATINO - NOTE CRITICHE - 50 anni di appunti e contrappunti




…una pittura secca, essenziale, senza compiacimenti.
Pier Paolo Pasolini - 1950 

In tempi di ghirigori e di eleganze, di continui tentativi nelle direzioni più disparate, l’esempio di Accatino ci sembra importante. Egli non appartiene a nessuna tendenza, a nessun gruppo. Ma i suoi temi sono sociali poiché fa parte della sua poesia, della sua natura, l’uomo che lavora nel mare o nei campi, nella città o nei paesi. Egli si riallaccia con queste sue opere ai grandi artisti del passato. A coloro soprattutto che hanno avuto cuore e sangue da vendere. 
Gino Montesanto - 1952 

...vorrei vederti più spesso e se credi di farmi vedere la grande pittura che stai facendo te ne sarei grato. Abbiamo bisogno, per questa grande battaglia di rinnovamento dell'arte italiana, di tutte le forzse nostre migliori. Una nuova fase è incominciata, superato il momento delle polemiche e della confusione dei termini...
Renato Guttuso - 1952 - lettera a Enrico Accatino

Quale origine, quale collocazione dare ad Accatino? 
Neo-realista? Solitario antimodernista? Raffinato decadente in odor di avanguardismo cosmopolita?
Marcello Venturoli - 1953 

C’è, in Accatino, un rapporto intimo e connaturato fra vita come esperienza e rappresentazione come resa, ch’è la nota più viva della sua pittura.
Di qui quella volontà plastica sempre più portata ad una estrema severità di colore che spinge il suo temperamento inquieto a non appagarsi mai del frammento, anche solo per studio o per bozzetti, ma a cercare la composizione vasta, ad aver bisogno a volte dell’affresco.
Michele Prisco - 1956 


Enrico Accatino, questo sobrio, onesto, testardo e aperto artista (non a caso è un ligure-piemontese), ha un senso antico, religioso e plenario della vita, che possiede con drammatica fiducia nell’intero suo ciclo: dalla nascita alla morte. 
Lorenza Trucchi – 1957 

Accatino vuole far tabula rasa di tutto ciò che è lontano ricordo di materialità, di un peso, di una sospensione, di uno spazio, in maniera tale che sia la pittura a raccontare le sue avventure, e non il pittore.
Da ciò nasce la necessità di fare uso di pochi materiali coloranti scarniti a tal punto da essere talvolta limitati ai soli rapporti di bianco e di nero, al loro esprimersi col puro essenziale.
Antonio Marasco – 1959
  
Accatino non saprebbe esprimere in formule il perché di questi grigi o di questi rossi, né il perché di questi netti contrasti di chiaro e di scuro o di tese, riarse superfici-luce e densi, pesanti, grumi di materia. 
Corrado Maltese - 1960 
  
L’incontro con Accatino è uno di quelli che non si prevedono, e che arrivano improvvisi a destare e a illuminare su una natura generosa, su un raro esempio di dignità morale e intelligente consapevolezza… 
Lara V. Masini 1962 

Uno degli esiti più sorprendenti di questi arazzi “spaziali” di Accatino è la loro qualificazione materiologica, in senso diverso dalla flessione pittorica del mezzo, puntando invece proprio sulla determinazione delle soluzioni tecniche…di qui, dunque, una grande ricchezza di risultati figurali, voglio dire, di veri e propri punti di arrivo, al di là, infine anch’essi di un semplice rinnovamento della tradizione dell’arazzeria.
Enrico Crispolti - 1970 



L’opera di Accatino non cessa di sorprendere per la qualità di ogni risultato, e per la coerente meditazione che sta a monte di ogni ciclo di lavoro.
E’ uno di quegli artisti nei quali la maturazione della ricerca e dell’aderente linguaggio è così complessa e comprensiva da includere nella sua attività ogni forma d’arte, ciascuna conseguente e attinente all’altra.
Sandra Orienti - 1977 

Enrico Accatino, estraniato ed estraneo alla vertigine e al clangore artistico e critico di questo sempre più urlato ‘900, è un uomo coerente, artista coerente che non ha mai attraversato nessun “ismo”
Accatino celebra l’apoteosi del modulo circolare nelle sue varianti ad anello e a disco. L’essenzialità delle forme domina, il colore diviene peso e lo spazio dell’opera è determinato dal connubio di forma e colore, ambedue ricondotti ad una pregnante elementarità di cui solo Burri ha saputo dar prova nelle opere degli ultimi anni.
Giorgio Di Genova – 1991

Un’esplorazione così appassionata eppure così sobria, elegante, chiusa in un non-colore che poi è in realtà una partitura che diresti orientale di colori raffinatissimi, asserragliati in uno sviluppo che comprende neri prepotenti e bianchi sporchi, calcinosi, e in mezzo, catrami, ruggini, i ton-sur-ton di ferri e bronzi, grigi e verdi marcescenti, azzurri pallidi, come dilavati, questa sorta di pathos e brutalità che ha dalla sua una costellazione di riferimento che comprende Masaccio e Roualt, Dubuffet e Kline.
Marco di Capua - 1997 

Le sensazioni vengono trasportate di volta in volta in un disegno, in una scultura, in un dipinto, o in un arazzo le cui forme, attraverso volumi bloccati dialoganti con lo spazio, eccitano lo sguardo.
Tutto ciò muove dal bisogno insopprimibile di liberarsi dalla soggezione alla realtà apparente, poi dall’ansia di giungere ad una comprensione totale della realtà permanente spogliata dall’accidentale e dal contingente.
Giuseppe Appella - 1999 



Ogni sensazione significativa dà origine alla ricognizione di una nuova immagine, variata all’infinito, che sfrutta ogni capacità tecnica verificandola sui motivi dell’ispirazione, sulle misurazioni delle concentrazioni luminose indirizzate a sottolineare la ricerca di assoluto nel valore morale dei colori.
Giuseppe Appella - 2006 


Hanno scritto di lui, anche:
Pierluigi Albertoni, Tito Amodei, Vito Apuleo, Umbro Apollonio, Giulio Carlo Argan, Jolena Baldini, Carlo Barbieri, Liana Bertolon, Germano Beringheli, Enzo Bilardello, Patrizia Bonfiglioli, Rossana Bossaglia, Fabio Briguglio, Luciano Budigna, Sebastiano Carta, Richard Chase, Marcello Camillucci, Maria Campitelli, Raoul Capra, Nicola Carrino, Pietro Cimatti, Tano Citeroni, Anna M.Corbi, Mauro Corradini, Claudio Crescentini, Enrico Crispolti, Gualterio Da Viá, Jvone De Begnac, Aniceto del Massa, Elisa De Benedetti, Anna D'Elia, Enrico Endrich, Giovanni Falllani, Oreste Ferrari, Luigi Paolo Finizio, Francesca Franco, Ennio Francia, Marcello Gallian, Giorgio Di Genova, Antonio Gasbarrini, Carlo Giacomozzi, Silvano Giannnelli, Guglielmo Gigliotti, Givanni Gozzer, Virgilio Guzzi, John Hart, Fausto Ianni, Madeilaine Jarry, Bianca Lami, Luigi Lambertini, Sveva Lanza, Luciano Luisi, Corrado Maltese, Valerio Mariani, Pietro Marino, Luciano Marziano, Girgio Mascherpa, Laura V. Masini, Roberto Melli, Elio Mercuri, Dario Micacchi, Franco Miele, Guido Montana, Duilio Morosini, Cirpiano E. Oppo, Mario Pischedda, Franco Nonnis, Nello Ponente, Gianni Rodari, Vinicio Saviantoni, Giuseppe Sciortino, Claudio Spadoni, Joan Silleck, Leo Strozzieri, Luigi Tallarico, Kenzo Takahashi, Stfania Severi, Claudia Terenzi, Giorgio Trebbi, Francesco Vincitorio, Gino Visentini, Ferruccio Ulivi, Bruno Zevi, Erik G.Wickenburg.



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